Le principali cure per le rose da giardino
In un giardino le piante di rose sono un must, non possono assolutamente mancare. Dopo aver deciso il colore che più vi piace, non vi resta che leggere questa guida con tutti i consigli per una coltivazione di successo.
Le piante di rose non richiedono grandi cure. Nella fase adulta è sufficiente praticare la potatura, annaffiare nella stagione più calda, controllare la pacciamatura e rinnovare il concime.
Le principali cure per le rose da giardino
La messa a dimora
I momenti migliori per la messa a dimora dei rosai a radice nuda sono i periodi che vanno da metà ottobre alla fine di novembre e da metà febbraio fino ai primi di aprile, avendo l’accortezza di non effettuare l’operazione nei giorni di gelo. Invece, per i rosai coltivati in contenitore l’impianto può avvenire in ogni periodo dell’anno, ad esclusione dei giorni in cui il terreno si presenta gelato. Prima di procedere all’impianto occorre preparare adeguatamente la buca che accoglierà la pianta. Per ottenere buoni risultati è preferibile scavare una buca più ampia del necessario per poter distendere bene le radici. La buca va quindi riempita sul fondo con uno strato di letame, ricoperto da circa 10-15 cm di terra, affinché le radici non vengano a contatto diretto con la sostanza organica. Collocate poi la pianta distribuendo a raggiera le radici e riempite la buca con del buon terriccio mescolato con del concime a lenta cessione, avendo l’accortezza di interrare, ad una profondità di circa 3-5 cm, il punto d’innesto che verrà così protetto dalle gelate. Per i rosai ad alberello, nel metterli a dimora, impiantate anche un tutore e fissatelo al rosaio senza stringere troppo. Subito dopo la piantumazione è necessario pressare la terra e annaffiare copiosamente in modo tale da eliminare le sacche d’aria dannose per la pianta. Le rose possono crescere anche in vaso, in questo caso il contenitore deve essere grande e profondo almeno 40-50 cm.
Distanza
Le rose ad arbusto si piantano di solito a 60-80 cm di distanza; i rosai miniatura vanno distanziati di 25-30 cm e in proporzione al diametro della chioma; per i rosai a cespuglio la distanza è di 40-60 cm; i rosai ad alberello, invece, vanno piantati a distanza di un metro l’un l’altro.
Terreno
Le rose preferiscono terreni fertili, moderatamente calcarei, ricchi di humus e di medio impasto. I terreni sabbiosi o troppo compatti devono essere migliorati con letame e altre sostanze organiche.
Concimazione
Poiché la concimazione di base viene velocemente esaurita, i rosai richiedono abbondante nutrimento. Se al momento dell’impianto il terreno è stato ben preparato con del concime organico, nel primo anno dopo la piantagione, i rosai non richiedono di essere concimati. Dal secondo anno al termine dell’inverno, dopo la potatura, si fertilizzano con del concime complesso specifico per rose. Una ulteriore concimazione va effettuata al termine della prima fioritura e, per i rosai rifiorenti, verso la fine di agosto per sollecitare la fioritura autunnale. Per preparare le piante a sopportare le temperature invernali, all’inizio di settembre si somministra del solfato di potassio (30grammi per mq).
Pacciamatura
La pacciamatura consiste nel coprire il terreno ai piedi della pianta con uno strato di materiale. Questa tecnica ha il compito di inibire la crescita delle infestanti, riparare le radici dalle escursioni termiche sia contro il freddo che contro il caldo, assicurare alle radici la necessaria umidità e limitare l’evaporazione. È possibile utilizzare materiali di diverso genere. Solitamente si adoperano materiali naturali come torba, foglie secche, paglia, corteccia perché col tempo si decompongono e arricchiscono il terreno. La copertura va sempre eseguita dopo aver ripulito il terreno dalle erbacce e averlo concimato, se lo stato di pacciame non è sufficientemente umido, occorrerà anche irrigarlo. La prima pacciamatura va eseguita in aprile distribuendo il pacciame in maniera uniforme e formando uno strato di 5-10 cm, senza però coprire i nuovi germogli. Una seconda pacciamatura la si compie all’inizio della stagione invernale, prima che il terreno geli, stendendo uno stato di letame maturo che riparerà le rose e il loro apparato radicale dal freddo.
Annaffiatura
Durante tutta la stagione vegetativa (in primavera e durante l’estate) è necessario assicurare una regolare disponibilità d’acqua ai rosai adulti e soprattutto a quelli di recente impianto. E’ preferibile effettuare annaffiature abbondanti, così da far scendere l’acqua in profondità, una volta alla settimana, piuttosto che irrigazioni frequenti e superficiali perché l’acqua deve penetrare in profondità. Le rose coltivate in vaso vanno annaffiate giornalmente perché il terriccio tende ad asciugarsi molto velocemente.
Nel corso dell’inverno i rosai adulti non necessitano di annaffiature, solamente se le piogge fossero troppo scarse e il clima mite è opportuno mantenere il terreno leggermente umido. Per le rose messe a dimora in autunno, durante l’inverno è indispensabile che il terreno rimanga sempre sufficientemente umido per mantenere integro il loro apparato radicale.
Si consiglia di irrigare i rosai a scorrimento o sotto chioma, meglio se al mattino presto, per ridurre l’insorgere di malattie sulle foglie e sui germogli.
Potatura
Il periodo più adatto per procedere alla potatura è durante il riposo vegetativo, ossia nei mesi di febbraio e marzo. Per effetto della dominanza apicale, il germoglio più alto (apicale) di un ramo tende a crescere molto, a scapito di tutti gli altri del ramo. Tagliandolo, si ottiene di far crescere di più i germogli posti in basso e si ottiene una pianta più cespugliosa e compatta. Vanno potati sempre i rami marroni o macchiati di marrone: questo è il segno che il freddo li ha danneggiati. Allo stesso modo occorre eliminare i rami con midollo scuro: si pota finché si trova il midollo chiaro, indice di vitalità del ramo. Il taglio di potatura va praticato 6-8 mm al di sopra della gemma che si desidera far sviluppare, scelta fra quelle esterne al ramo (la pianta non deve intricarsi), con una inclinazione di 45 gradi opposta alla gemma in modo che le gocce di pioggia o di rugiada, scivolando sul taglio fresco, non vadano a danneggiare o far marcire la gemma sottostante. La ferita della potatura va sigillata con apposito mastice solo quando il ramo superi il centimetro di diametro.
Lotta alle erbacce
Per contrastare le erbe infestanti che si sviluppano spontaneamente il metodo migliore è la prevenzione. Ai piedi delle rose, la pacciamatura con materiale organico, come illustrato precedentemente, risulta la soluzione più razionale. È possibile anche la posa di un film di polietilene nero che però potrebbe risultare antiestetico in giardino. Le erbe infestanti che si sono formate si possono contrastare con dei diserbanti chimici, seguendo attentamente le norme riportate sulla confezione e prestando prudenza. Per estirparle in maniera naturale le si strappano, assieme alle radici, a mano oppure si utilizza una zappa lavorando il terreno superficiale.
Malattie
Le rose sono purtroppo soggette all’attacco di alcuni comuni parassiti, che possono ostacolare lo sviluppo della pianta e la sua fioritura. I problemi più frequenti sono di origine parassitaria e fungina.
I parassiti più comuni sono gli afidi, i ragnetti rossi e la cocciniglia. Specialmente in primavera le rose possono essere attaccate dagli afidi, piccoli insetti verdi o scuri riuniti in colonie su germogli, foglie, boccioli, che con le loro punture di nutrizione provocano la decolorazione delle foglie, la deformazione dei boccioli e spesso l’arresto della fioritura. Gli afidi vengono combattuti con degli insetticidi specifici, meglio se sistemici (efficace più a lungo in quanto il principio attivo una volta assorbito dalla pianta viene trasferito ai giovani germogli in fase di crescita). Nei mesi più caldi bisogna fare attenzione ai ragnetti rossi, piccoli parassiti di colore rosso o giallo che causano decolorazione delle foglie che in seguito disseccano, si riconoscono per la caratteristica formazione di ragnatele. Questo parassita si combatte sempre con prodotti acaricidi specifici e non con insetticidi. I rosai più vecchi possono essere colpiti dalla cocciniglia, piccoli parassiti a forma di “scudo” di colore marrone chiaro o grigio-biancastro che si trovano sulle foglie e sul tronco della pianta e provocano un abbondante melata con l’annerimento della vegetazione (muffa polverosa). La cocciniglia si elimina con prodotti a base di olio bianco, nel periodo autunnale e primaverile, all’ingrossamento delle gemme.
Abbastanza frequenti sulla rosa sono anche gli attacchi di malattie fungine, quali il mal bianco e la ruggine. Il mal bianco, o oidio, è una malattia che si manifesta di solito quando nell’aria c’è molta umidità sulle foglie, i germogli e i boccioli con la tipica muffa bianca di aspetto polveroso provocando il disseccamento delle parti colpite. La ruggine è invece una malattia che si manifesta con la comparsa sulla foglia di piccole macchie marrone-scuro (necrosi) che finiscono per seccare la foglia e deperire la pianta. In entrambi i casi è opportuno utilizzare un prodotto fungicida spray, spruzzandolo in piccole quantità sulle foglie, ripetendo i trattamenti da marzo a ottobre.